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Puntata del 14 NOVEMBRE 2025

L'anima fragile e forte della "cartista": Cinzia Verni, tra alta moda, Corciano e il segreto del cappelletto

Un mix irresistibile di accento toscano, passione per la moda e arte effimera: Cinzia Verni, l'artista che dà nuova vita alla carta, si racconta a cuore aperto tra ricordi romani e la tranquillità dell'Umbria.

Cinzia Verni non è una semplice artista: è una "cartista". Lo dice con convinzione, pur sapendo che l'arte è una definizione che spetta agli altri, non a chi la fa. Arrivata in Umbria nel 1995, ha portato con sé non solo un accento toscano che ancora oggi le sorelle rimproverano affettuosamente (dicendole che parla un po' "Perugino"), ma anche un bagaglio di esperienze nel mondo dell'Alta Moda che farebbe impallidire chiunque.

La sua carriera artistica, incentrata sulla carta e i materiali di riciclo, è iniziata oltre 25 anni fa, un'epoca in cui tale pratica era considerata una vera particolarità. Cinzia, che ha imparato le tecniche orientali della lavorazione della carta presso la Fondazione dell'Abbazia di Spineta, realizza abiti, sculture e perfino gioielli, che definisce poeticamente "gioie di carta". Non sono oggetti commerciali, ma pezzi unici assemblati con l'aggiunta di elementi come pietre, oro o argento.

La Roma della Moda e il Sarto Scultore

Prima di dedicarsi completamente alla carta, Cinzia ha forgiato il suo gusto e la sua personalità all'Accademia di Alta Moda a Roma. Fin da bambina, amava trasformare i tessuti e aveva un senso estetico innato. Il vero salto professionale arrivò con l'incontro con il maestro Alberto Fabiani, un sarto famoso che era definito lo "scultore del taglio". Cinzia ricorda con emozione l'ambiente di quell'atelier vicino Via Veneto, dove venivano create "cose un pochino più ambiziose" e dove passavano personaggi di spicco. Un aneddoto rivelatore riguarda un'attrice famosa, di cui non è stato rivelato il nome completo, ma solo le iniziali G.R. (Giovanna). Quando l'attrice arrivava, il maestro Fabiani allontanava tutti gli stilisti e modellisti, perché le faceva la corte in segreto.

L'artista ha collaborato anche con altre firme importanti, tra cui Emma Bini, che lavorava con brand come Valentino, Gianfranco Ferré e Versace. Giovanissima, disegnava persino le calze per Naiole Oleari, disegni che sono ancora custoditi nella soffitta di sua madre.

La Fragilità come Forza

La carta, materiale effimero, è la perfetta metafora della sua personalità: "mi sento una donna fortissima in tante cose, però anche molto fragile". La carta si sfalda nell'acqua ma i manoscritti si possono restaurare, proprio come lei si sente "anche da restaurare".

Questa sua arte l'ha portata oltre confine, con tre mostre a Parigi, una delle quali nel 1994, che le diedero "una carica" e la convinzione di dover continuare. È stata anche chiamata a partecipare, nel 2021, alla mostra veneziana Effimero, che vedeva esposte anche le opere della celebre Maria Lai.

Attualmente, Cinzia condivide la sua creatività insegnando scenografia teatrale presso l'Università della terza età (Uni3) ad Amelia.

Corciano, Cani Manager e Cappelletti

La vita di Cinzia è ora concentrata a Corciano, dove vive con suo figlio Filippo e il suo cane, Tito. Tito, un bulldog francese (che dopo un'operazione alle orecchie è diventato "un Carlino fantastico"), è addirittura l'amministratore delegato della loro azienda e va in ufficio tutte le mattine.

Nonostante le sue radici toscane, l'Umbria occupa un pezzo importante del suo cuore, essendo il luogo dove è nato Filippo. Tuttavia, Roma rimane la sua città per le grandi soddisfazioni ottenute nell'arte e nella moda.

Infine, parlando di cibo, Cinzia confessa di essere "negata" per la cucina umbra, anche se da buona toscana sa fare il ragù. Recentemente, si è dovuta specializzare in cucina vegetariana per suo figlio, pur dovendo ancora affrontare la sfida del ragù vegetariano. Nonostante le sue avventure culinarie, il suo piatto preferito in assoluto, quello a cui non può resistere, sono i ravioli di Contignano, che le ricordano il nonno che le raccontava storie meravigliose.