umbria in diretta del 16 dicembre
16 Dicembre 2025
Michaela Candolfo, stilista di Foligno, ospite di oggi, ha esordito raccontando il motivo per cui aveva dovuto rinviare l'appuntamento della scorsa settimana: la sua casa è stata svaligiata. Il furto è avvenuto perché, sebbene avessero programmato di installare l'allarme dopo le feste, la casa al momento non era protetta. Mentre l'episodio l'ha costretta a interagire con i Carabinieri, la Candolfo ha dichiarato di voler guardare l'accaduto con positività, grata che i beni di valore come la famiglia e la casa costruita con passione siano salvi. A seguito dell'accaduto, la sicurezza della casa è stata potenziata immediatamente nel giro di tre giorni con telecamere e sistemi di protezione per finestre, un passo ritenuto necessario data la frequenza di tali crimini a Foligno e in altre città umbre, specialmente sotto le feste.
La conversazione si è poi focalizzata sulla carriera della stilista, conosciuta anche come la "stilista delle rose" per via della costante presenza del tema floreale (ricamato, applicato o dipinto su tessuto) nelle sue collezioni. Nonostante gli studi a Milano presso Marangoni, il destino l'ha riportata in Umbria.
Uno dei progetti chiave promossi dalla Candolfo è la Foligno Fashion Week, un evento nato per valorizzare l'alta artigianalità e attirare l'attenzione sulla città di Foligno. La stilista ha sottolineato come l'Umbria, pur essendo rinomata per i suoi borghi medievali e le ricchezze enogastronomiche, vanti in realtà importantissime realtà imprenditoriali nel settore della moda, come i maglifici di Fabiana Filippi, Cucinelli, Losani e Luisa Spagnoli. La FFW, che ha visto la sua prima edizione nel 2016 (con una pausa dovuta al Covid), è stata pensata per portare queste realtà in passerella, completata da mostre sulla storia del costume e conferenze, con l'obiettivo di rendere Foligno un polo attrattivo per la moda. L'edizione più recente, tenutasi all'Auditorium, ha registrato un grande successo con un pienone di pubblico. L'evento aveva come tema le "donne carismatiche nel tempo"; tra i partecipanti, il costumista Daniele Gelsi ha omaggiato Maria Callas portando in scena i costumi delle figure femminili della lirica.
La Candolfo, figlia di un architetto e di un'insegnante di educazione artistica e pittrice, ha sempre respirato amore per l'arte e per il bello, un sentimento che l'ha avvicinata alla moda, descritta come un mondo di creatività profonda e non effimera.
Un tema cruciale sollevato è stata la carenza di figure professionali nel settore artigianale umbro, in particolare maglieristi, ricamatori e addetti alla sartoria artigianale. Nonostante l'industria della moda stia riscoprendo il valore del "fatto a mano" (che conferisce unicità e prezzi elevati ai capi), le nuove generazioni non vengono adeguatamente preparate per coprire la continua richiesta di queste figure. Per ovviare a ciò, la Candolfo ha tenuto corsi come esperta esterna e ne riavvierà uno a febbraio sulla maglieria e ricamo.
Durante il periodo del Covid, la stilista ha anche ideato una linea di mascherine "fashion" (in pizzo o merletto) per adulti e bambini, un progetto che ha contribuito a muovere una piccola filiera economica ferma e a donare un po' di leggerezza in un momento difficile.
Ripercorrendo la sua carriera, la Candolfo ha lavorato con marchi importanti come Lancetti, Biagiotti, Bruni e Rocco Barocco, formandosi professionalmente. Il suo lavoro di stilista l'ha portata alla Caprai per quasi 17 anni, dove, oltre a lavorare su maglieria e intimo, ha disegnato oltre 20.000 merletti ispirandosi alla collezione museale dell'azienda. Proprio qui, dall'idea di un fiorellino/quadrifoglio in macramè in 50 sfumature di colore, è nato il celebre braccialetto Cruciani. Il successo planetario arrivò quando la conduttrice Panicucci si riempì l'avambraccio di questi braccialetti a Forte dei Marmi, rendendo l'oggetto un "marchio distintivo" che conferiva un tocco da star. Candolfo ha concluso affermando di non avere nostalgia di Milano e di trovarsi esattamente dove desidera in questo momento della sua vita, tra il suo brand, l'insegnamento e la famiglia.
Tradizioni natalizie della redazione
Federico Giovagnoli ha raccontato che i cappelletti sono pronti e che lui ha contribuito preparando il ripieno. A casa sua si contano i cappelletti, e solo la madre può prepararli per tutti grazie al suo metodo preciso, mentre quelli del padre sono considerati quasi immangiabili a causa della forma irregolare. Lui e la sua fidanzata (che preferisce scartare i regali la sera del 24, a differenza sua che preferisce la mattina del 25) hanno deciso di aprire i doni solo il 26 o il 27 dicembre. Il suo addobbo preferito è un Babbo Natale con pungitopo sulla porta, risalente a vent'anni fa, e gli alberi di Natale in gelatina attaccati al vetro della cucina.
Ilaria Albanesi ha descritto un Natale molto classico, con la cena della Vigilia a base di pesce, seguita dalla Messa di mezzanotte. Dopo la Messa, si beve il vin brulè, un'abitudine diffusa in molti paesi umbri. Il pranzo di Natale è il classico umbro con i cappelletti, che sua madre ha già preparato e congelato. Nonostante i tentativi di Ilaria, la classica tombolata viene bocciata o interrotta. Ilaria ha infine menzionato che Casa Castalda, un paesino di 600 anime, è famosa per la "natività più grande del mondo", un disegno di luci LED che occupa un'intera collina.
Infine, Andrea Pescari ha parlato del suo Natale, più sobrio, trascorso con la famiglia stretta (cinque persone, nonna e zio). Il pranzo principale è il 25 dicembre, con i cappelletti (la madre ne ha contati circa 700). Il 26 dicembre (Santo Stefano), la festa prosegue a casa della nonna con lasagne, cannelloni e parmigiana. Nonostante giochino a carte (come Scala 40), una tradizione fissa è andare al cinema proprio il giorno di Santo Stefano. L'addobbo irrinunciabile a casa sua è l'albero di Natale, che il padre arricchisce ogni anno con nuove palline di vetro comprate durante i viaggi di lavoro.