umbria in diretta dell'1 dicembre
01 Dicembre 2025
Eugenio Guarducci, patron di Eurochocolate, da un anno e mezzo residente nel centro storico di Perugia, ha commentato le luci di Natale in Corso Vannucci, definite "divisive". Pur riconoscendo alcuni "errori ingenui" nell'impostazione progettuale — probabilmente dovuti a scarsa coordinazione tra chi ha pensato agli alberi, alle casette e a Costantino D'Orazio per l'allestimento — ha trovato apprezzabile l'operazione che ha coinvolto l'artista Mimmo Paladino.
Ha ritenuto le polemiche, spesso spostate sull'angolatura politica, esagerate. Ha sottolineato che l'innovazione dovrebbe essere sempre ben accetta, soprattutto quando proviene da ambiti culturali di alto valore (come l'artista coinvolto e il direttore della Galleria Nazionale dell'Arte dell'Umbria), e ha auspicato miglioramenti per l'anno successivo.
Per il lancio della nuova edizione di Eurochocolate, Guarducci ha ideato una strategia di comunicazione con la creazione di un cioccolatino simbolo chiamato "Sindaco". Questo ha alimentato voci su una sua possibile candidatura — ipotesi che lui ha categoricamente smentito, spiegando che si trattava di un gioco e di un modo per sorprendere e centrare l'obiettivo comunicativo.
L'uscita della notizia ha generato messaggi "da tutto l'arco costituzionale". Guarducci si è detto contento di questo, poiché significa che non è etichettabile politicamente, aspetto positivo per chi è imprenditore.
Guarducci ha ricordato che l'idea di Eurochocolate nacque a 18 anni, dopo aver visitato l'Oktoberfest: lo colpì vedere un prodotto gestito nel centro storico anziché in un contenitore fieristico. Pensò che il cioccolato potesse diventare leva di marketing turistico per Perugia, trasformando la città in attrattore per diversi giorni.
La sua laurea in architettura gli ha dato strumenti per comporre spazi, dare gerarchia ai piani di visione e creare percorsi distributivi per lo storytelling del cioccolato. Riguardo all'impatto sul centro storico, osserva che la città "si gira meglio" quando c'è Euro Chocolate: i residenti lasciano le strade più tranquille mentre i visitatori usano servizi navetta e Minimetrò. L'evento distribuisce ricchezza sul territorio e rafforza la branding identity di Perugia come capitale mondiale del cioccolato. La sua più grande emozione è vedere l'enorme folla in Corso Vannucci, realizzata grazie a una sua idea.
Guarducci ha riflettuto sul cambiamento radicale della comunicazione negli ultimi 30 anni: i social (es. Facebook) offrono costi inferiori e grande capacità di intercettare il pubblico, ma richiedono reazioni rapidissime per contrastare informazioni sbagliate o maldestre.
Per il lancio grafico-editoriale dell'edizione 2026 l'organizzazione ha utilizzato per la prima volta l'Intelligenza Artificiale per comporre l'immagine del claim "Fate dolci". Nonostante l'uso dell'IA, l'intervento del grafico Riccardo Boasso è stato necessario per accorgimenti e sistemazioni. Guarducci classifica l'IA come una nuova "rivoluzione industriale" da accogliere e usare con oculatezza, senza demonizzarla.
La prossima edizione si terrà dal 13 al 22 ottobre. Il claim "Fate dolci" invita a mettere le mani in pasta. Il progetto 2026 punta ad ampliare l'offerta con laboratori e iniziative per "mettersi in cioco" e realizzare insieme preparazioni e dolci: una risposta anche all'aumento del prezzo delle tavolette, ampliando la finestra commerciale verso la pasticceria.
La cake designer Anastasia (brand "Torta mi via") ha partecipato alla conferenza stampa e, insieme ad altre "fate e o fati", aiuterà a realizzare percorsi laboratorali rivolti a vari target (bambini, adulti, professionisti). Il brand "Costruttori di dolcezze" ha lanciato anche bottiglie della linea "Fate Dolce" con preparati secchi per quattro porzioni, richiudendo soltanto l'aggiunta di ingredienti freschi.
È stata inaugurata la Città del Cioccolato, un nuovo contenitore pensato per drenare pubblico durante l'anno e rendere Euro Chocolate meno affollato. A fianco c'è il Lab Luisa Annibale Base, primo laboratorio della Perugina, restituito alla comunità.
Guarducci ha parlato del Mercato coperto, recentemente restituito a Perugia: l'investimento è stato di 6 milioni di euro e una campagna di equity crowdfunding ha raccolto 1 milione di euro, coinvolgendo 198 soggetti (quota minima €300) tra cittadini e grandi imprese. I fondi raccolti sono stati usati per azioni di accompagnamento, tra cui la creazione di un osservatorio internazionale su cacao/cioccolato e progetti di inclusività sociale che supportano comunità contadine in paesi come Bolivia, Colombia, Vietnam e Malesia.
Sulla terrazza dell'ex Mercato Coperto è in corso l'installazione di video mapping "Luci della città", realizzata con l'artista Giuliano Giuman, molto apprezzata e che impreziosisce il quartiere di Portasole (dove Giuman ha il suo studio). Sulla terrazza è stata anche allestita una pista di pattinaggio.
È stato riaperto un dialogo con Modica, in Sicilia, dove Eurochocolate operò nel 2005. L'idea che Guarducci potesse diventare "assessore al cioccolato" è nata in ambienti di Modica e non da lui. Ha osservato che, nonostante Modica abbia la prima IGP sul cioccolato in Europa, non è riuscita a coalizzare tutti i protagonisti locali. Il ruolo di Euro Chocolate potrebbe essere quello di riappacificare gli animi e aiutare Modica a recuperare l'identità legata al cioccolato: Guarducci si recherà a Modica la settimana successiva per discutere progetti futuri.
Interrogato sulla dicitura sul suo biglietto da visita "Utente Minimetrò Perugia", Guarducci ha spiegato che nasce da un episodio di circa 15 anni fa, quando suo figlio non sapeva rispondere sul mestiere del padre. L'idea di inserire una qualifica inattesa si ispira a un aneddoto napoletano del '900 (un idraulico che si definì "utente del gas") e oggi serve a incuriosire e fare "sano marketing" per il sistema di mobilità urbana di Perugia quando ne spiega il significato fuori regione.
Metafora conclusiva: Il lavoro di Guarducci con Euro Chocolate e progetti come il Mercato Coperto è come quello di un maestro cioccolatiere: non solo crea il dolce finito, ma segue l'intera filiera — dalle piantagioni lontane (i progetti di crowdfunding) all'ingrediente grezzo (il cacao), fino alla composizione estetica e all'esperienza sensoriale (architettura e disposizione degli spazi). Come il cioccolato che da semplice fava si trasforma in un bene comune e attrattore globale, le sue idee trasformano spazi e percezioni.