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MUSICA

Umbria Jazz chiude con Lionel Richie e mezzo milione di presenze: oltre 34mila biglietti venduti e più di 2,1 milioni di incasso

Tutto esaurito e pubblico entusiasta all’arena Santa Giuliana per le celebri hit di Lionel

Sabrina Busiri Vici

21 Luglio 2025, 11:02

Umbria Jazz chiude con Lionel Richie e mezzo milione di presenze: oltre 34mila biglietti venduti e più di 2,1 milioni di incasso

Un mix di pop e soul, ballate romantiche e brani dance, hanno trascinato il pubblico dell'arena ieri sera. Una all night long sulle note di Lionel Richie con una lunga serie di brani iconici ed hit ever green per oltre un'ora e mezzo di concerto. Così si è chiusa l'edizione 2025 di Umbria Jazz. Le note conclusive dell'ex Commodores sono state precedute, nella mattinata di ieri, dalla tradizione conferenza stampa di bilancio.

Oltre 34 mila biglietti venduti, più di 2,1 milioni di euro di incasso lordo e oltre 500 mila presenze in città in dieci giorni di musica, incontri e condivisioni. Sono i numeri che certificano il successo dell'edizione presentati nella sala delle Colonne di Palazzo Graziani dal presidente della Fondazione, Stefano Mazzoni, e dal direttore artistico Carlo Pagnotta. Presenti al tavolo anche la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi e la presidente della Regione Stefania Proietti.

Una chiusura all'insegna dell'ottimismo, suffragata da una partecipazione ampia e trasversale, sia in termini numerici sia di qualità. "I risultati ci hanno dato ragione – ha detto Pagnotta –. Avevo detto che non sarebbe stato il festival solo di Lionel Richie, e così è stato. Il pubblico ha risposto, anche grazie al lavoro di squadra e alla forza del brand. Certo, qualche musicista in più non guasterebbe, ma siamo soddisfatti". Il direttore artistico, da sempre attento alla coerenza culturale del cartellone, ha difeso la scelta di mescolare artisti di fama internazionale con proposte jazz più raffinate. A conferma della varietà dell'offerta, il successo di pubblico ha toccato tutti i principali luoghi del festival: dall'arena Santa Giuliana – con sold out per Mika e Lionel Richie, e grandi affluenze per Stefano Bollani, Herbie Hancock, Dianne Reeves, Jacob Collier e Marcus Miller – ai teatri Morlacchi e Pavone, fino alla sala Podiani della Gnu, sempre prossima al tutto esaurito per i set più intimisti.

La sindaca Ferdinandi ha definito il festival "un momento in cui Perugia diventa ciò che sogniamo sia tutto l'anno: una città viva, multiculturale, internazionale". Ha ringraziato le oltre 1.500 persone coinvolte nell'organizzazione – tecnici, operatori, volontari, personale di servizio – e in particolare la protezione civile e le forze dell'ordine: "Per dieci giorni non si è verificato alcun incidente rilevante. È la prova concreta che una città piena di persone che si muovono per la cultura è anche una città sicura, inclusiva, vivibile". Anche la presidente Proietti ha sottolineato il valore strategico della manifestazione, non solo in termini culturali, ma anche economici e di promozione territoriale, ricordando come Umbria Jazz rappresenti "una vetrina internazionale per tutta la regione". "Coltivare il talento e offrire opportunità formative di respiro internazionale è una missione che condividiamo profondamente come Regione – ha affermato Proietti – e che trova in Umbria Jazz un modello virtuoso di integrazione tra cultura e formazione".

"L'edizione 2025 si è aperta in piazza IV Novembre con il concerto gratuito di Angélique Kidjo, simbolico ritorno alla festa in centro città, una festa che ha subito creato il giusto clima dell'edizione", ha ricordato Mazzoni. Da piazza IV Novembre, dunque, è partito tutto per animarsi in ben 13 palchi come i giardini Carducci, la Terrazza dell'ex Mercato Coperto, il Priori Secret Garden, la Bottega del Vino, La Taverna e il Nuovo Cinema Méliès. Un mosaico di atmosfere musicali capace di coinvolgere l'intera città. Anno importante anche per le Clinics di Umbria Jazz, che hanno celebrato il quarantennale della collaborazione con il Berklee College of Music di Boston, confermandosi un polo formativo d'eccellenza.

Umbria Jazz conferma così la sua doppia natura: radicata nel territorio, ma capace di parlare al mondo. "È un festival che si fonde con la città", ha ribadito la sindaca.

Importante anche il riscontro mediatico e digitale del festival: più di un milione di visualizzazioni sui social, 70 mila follower su Instagram, 290 mila contatti unici in copertura organica e un traffico giornaliero di circa 190 mila utenti sul sito ufficiale. Radio Monte Carlo, emittente partner del festival, ha trasmesso oltre 120 ore di diretta da Perugia, contribuendo a portare l'atmosfera di Umbria Jazz in tutta Italia.


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