CALCIO
Fabio Caressa si è raccontato in una recente intervista a la Repubblica. Il celebre telecronista ha ripercorso la sua lunga carriera, nata da una passione per il calcio sviluppata anche grazie alla vicinanza della sua casa d'infanzia allo Stadio Olimpico di Roma: "Dal balcone di casa potevamo scorgere il tabellone della curva Nord che segnava il risultato, sapevamo dei gol prima di Tutto il calcio minuto per minuto, che trasmetteva soltanto i secondi tempi" - ha raccontato.
La sua avventura nel giornalismo sportivo comincia a soli 19 anni: "Ho capito che volevo fare questo mestiere quando ho visto una diretta di Mino Damato dalla Cambogia. Per un po’ ho pensato di fare l’inviato di guerra. A 19 anni ho iniziato a Teleroma 56, la tv dei radicali. Facevano i fili diretti con gli ascoltatori. Una grande scuola", ha detto a la Repubblica.
Caressa ha anche raccontato un aneddoto riguardante la sua prima telecronaca da fuorilegge: "La prima fu una radiocronaca, Lazio-Cesena, aprile 1987. All'epoca le private erano abusive, a me davano 50mila lire da consegnare al tecnico della Sip che di nascosto ci apriva una linea telefonica".
"Era totalmente illegale - ha continuato -. Al massimo avremmo potuto fare tre minuti di cronaca. Nessuno vi si atteneva. Però le società non gradivano. Un giorno a Marassi ho fatto la radiocronaca di Samp-Roma sotto le gambe dei colleghi di Radio Babboleo".
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