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L'omicidio Poggi

Delitto di Garlasco, scontro tra periti sul dna sulle unghie di Chiara Poggi. Linarello contro Capra: "O sono un pazzo o leggo male"

Giovanni Ramiri

25 Dicembre 2025, 10:46

Delitto di Garlasco, scontro tra periti sul dna sulle unghie di Chiara Poggi. Linarello contro Capra: "O sono un pazzo o leggo male"

La battaglia tra perizie sarà sicuramente al centro di un eventuale nuovo processo relativo al delitto di Garlasco. Gli esperti, peraltro, hanno già iniziato a confrontarsi in numerosi contesti televisivi, come la puntata di Zona Bianca. A parlare Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, e Pasquale Linarello, consulente della difesa di Alberto Stasi.

Al centro del confronto la perizia della genetista Denise Albani, perita della procura che ha eseguito le analisi sulle tracce di dna rinvenute sulle unghie di Chiara Poggi, compatibili con la linea maschile della famiglia di Andrea Sempio.

Confronto tra genetisti

Capra parte dalla perizia del professor De Stefano del 2014: “Queste analisi – ricorda Capra – sono state fatte in pieno contraddittorio, cioè non è che le ho viste solamente io. Erano tutti presenti, nessuno ha avuto da ridire. Si torna a queste dopo anni. Perché la Albani torna a queste analisi con una comparazione? Perché le è stato richiesto, perché gli è stato richiesto”. “Avrebbe dovuto concludere diversamente, secondo lei?”, viene chiesto al genetista. “Ma – replica Capra - non so se avrebbe dovuto. Io un software che non è validato, che non è avvalorato non l'avrei neanche utilizzato, infatti si tratta di un software che da nessuna parte viene utilizzato”.

Marzio Capra

Dura la replica di Linarello: “Se la dottoressa Arbani ha confermato quello che c'è scritto nella relazione è un software di largo uso, è un software validato, o meglio ampiamente utilizzato in ambito forense. Validazione ha tutto un altro significato e in questo caso non possiamo parlare di validazione, quindi io non riesco sinceramente a capire cosa induce il collega a fare queste affermazioni”. “Questa è una consulenza tecnica a firma del dottor Capra di maggio 2013 – mostra Linarello - dove si evince che ha utilizzato lo stesso software, ha utilizzato la stessa metodica e attribuisce quel profilo genetico all'indagato o a qualcuno in linea maschile imparentato con l'indagato”.

Pasquale Linarello

“Quindi o io sono un pazzo, o io leggo male o questo è un caso del 2013 e quindi magari nel frattempo è successo qualcosa che io non ho capito. In questo caso il software andava bene perché lui lavora per la Procura e io per la difesa e in altri casi magari parla di avi portoghesi o di non utilizzabilità”.

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